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Digiuno intermittente

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Il digiuno intermittente nasce per motivi totalmente diversi dalla perdita di peso. Difatti quei piani alimentari scanditi dal digiuno intermittente aveva altre finalità di prevenzione, come la riduzione dei rischi cardiovascolari, regolarizzare ritmi circadiani e adattare l’alimentazione secondo assetti ormonali soggettive.

Tuttavia il digiuno intermittente oggi è diventata una dieta popolare per la semplicità con la quale riesce a ridurre l’apporto energetico, il quale spesso implica  una perdita di peso. 

Benefici e vantaggi del digiuno intermittente

Il digiuno intermittente, nell’ultimo periodo, sta spopolando non solo perché garantisce una rapida perdita di peso, ma anche perché riesce migliorare la salute e la longevità di chi lo inserisce nelle proprie abitudini alimentari .

Gli studi però dimostrano che funziona meglio per gli uomini e le donne in post-menopausa, che per le donne più giovani. Vediamo perché.

Si sa: l’assetto ormonale dell’uomo è molto diverso da quello delle donne, mentre le donne in menopausa, con la caduta della spinta estroprogestinica, iniziano ad assomigliare di piu’ agli uomini, sotto il punto di vista ormonale e del biotipo. Motivo per cui si ha un aumento del rischio di patologie cardiovascolari.

Nello specifico per digiuno intermittente fa riferimento ad una particolare modalità di alimentarsi che è periodicamente interrotta da pause in cui si digiuna e in fasi in cui si ritorna a mangiare.

Infatti ne esistono diversi modelli:

  • lo schema 16/8 in cui si digiuna per 16 ore al giorno e si consumano i pasti nelle 8 ore restanti, è quello più’ utilizzato;
  • lo schema 5:2 in cui sono previsti apporti calorici imitanti il digiuno (circa 500-600 kcal) durante 2 giorni in una settimana, mentre i restanti 5 si mangia normalmente;
  • lo schema “Eat-Stop-Eat” in cui si digiuna per 24 ore consecutive uno o due giorni alla settimana.

In realtà qualsiasi combinazione potrebbe essere usata, considerando che la fase di digiuno deve essere sempre protratta abbastanza perché possa dare effetti positivi. 

Digiuno intermittente, come funziona

digiuno_intermittenteNello specifico il metodo 16/8 consiste nel digiunare per 16 ore, mangiando poi nelle rimanenti 8, e le porzioni devono essere ricche di cibi salutari e mai abbondanti.

In molti spostano le ore in cui è concesso mangiare, a proprio piacimento, cioè alcuni saltano la cena, altri la colazione , mantenendo sempre le 8 ore come intervallo di tempo in cui poter mangiare.

In realtà gli studi hanno dimostrato che, mentre il dimagrimento si ha indipendentemente da dove inserisco  le 8 ore in cui mangiare nella giornata, i benefici per la salute si ottengono solo se il primo pasto è all’incirca alle 8 della mattina e l’ultimo alle 16 del pomeriggio.

Infatti, come citato prima, questa metodologia alimentare segue i ritmi circadiani e ormonali e per questo per esempio non avrebbe senso mangiare dopo le 18 momento in cui l’ormone insulina inizia a scendere (da qui il detto mai i carboidrati dopo le 18).

Il digiuno intermittente può, inoltre, migliorare il sonno,  ridurre il rischio di obesità, diabete. Per questo i principali benefici del digiuno intermittente sono la regolazione del glucosio nel sangue, con un miglioramento dei livelli di trigliceridi, colesterolo e pressione sanguigna.

Sembra inoltre che l’adozione del digiuno intermittente possa aiutare a ridurre l’aumento di radicali liberi e riesca a ritardare l’insorgenza di malattie quali ictus.

E’ chiaro che a scopo dimagrante questo regime deve essere limitato nel tempo, mentre a scopo salutistico può essere usato anche nel lungo termine, con una cadenza che va da 2 volte l’anno fino ad 1 volta al mese.

L'articolo Digiuno intermittente proviene da Ilaria Pugliesi.


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